Di un bel rosso granato con riflessi rubini, profuma di piccoli frutti neri, con tocchi di spezie dolci, cannella in testa, e una chiusura mentolata. Denso e di spessore, stupisce con una bella lunghezza unita ai tannini salmastri e un finale balsamico.

CURIOSITA’
Questo vino deve il suo nome a un episodio dal retroscena “incantato”: agli inizi della stagione, ad aprile 2017, una terribile ondata di gelo colpisce tutta l’area del basso Piemonte, con risultati disastrosi, poichè la vite era in gemmazione. “Magicamente”, le uve di vigna magica di salvarono e, all’epoca della vendemmia, si presentarono in ottima qualità, mentre tutte le vigne perimetrali, data la gelata, non vennero neppure raccolte.
Pietra magica è anche l’interpretazione di come veniva concepito anni fa il vino di Langa che divenne poi Barolo. Il Nebbiolo non veniva vinificato separatamente, ma veniva ripassato sulle bucce di Barbera. A metà fermentazione, quindi, viene effettuato un délestage separando il vino dalle bucce e ripassandole sulle bucce della Barbera per 2 ore. Dopo questo passaggio il vino viene rimesso sulle sue bucce originali. Finita la fermentazione, il vino viene macerato a cappello sommerso per 60 giorni, con avvio automatico della fermentazione malolattica. Viene poi affinato in botte grande per un anno.

ABBINAMENTI
Primi piatti con condimenti di carne, carni rosse, brasati, arrosti, formaggi stagionati.